Teatro

Lucio Dalla nell'inedita veste di interprete di fado

Lucio Dalla nell'inedita veste di interprete di fado

Martedì 27 settembre, al Teatro Strehler, ore 21, Fado sognando, straordinario concerto di Lucio Dalla nell’inedita veste di interprete di fado. Con l’Accademia do Fado di Marco Poeta e due grandi maestri come Argentina Santos, ottantaduenne “regina” della scena portoghese e Jorge Fernando, già chitarrista dell’indimenticata Amalia Rodriguez, Lucio Dalla interpreta in chiave “fadista” i grandi classici del suo repertorio. Fondata a Recanati nel 2003, l’Accademia do Fado raccoglie l’esperienza di Marco Poeta, l'unico italiano ad aver "osato" interpretare il fado nella sua terra d'origine e in ambiti prestigiosi quali la Casa Pessoa a Lisbona, l’ Ateneo do Comercio di Oporto, il Teatro Municipal de Funchal nell’isola di Madeira, e il Museo della guitarra portoguesa ad Alfama, considerato il “tempio” del fado portoghese. Tra le ambizioni di Poeta, quella di arrangiare in chiave “fadista” brani storici di un grande cantautore della tradizione italiana: Lucio Dalla. Dall’incontro tra i due artisti, avvenuto a Recanati sul palco di “Musicultura Festival”, nasce l’idea di proporre in Portogallo la loro personale lettura del fado, culminata, nel marzo 2005, in un concerto al Teatro Sao Luiz di Lisbona, sul palco anche Argentina Santos, Antonio Chaigho e Jorge Fernando. Nel corso della serata, Lucio Dalla spazia da 4 marzo 1943 a Piazza Grande, Anna e Marco diventa un fado “Cançao”, Sulla rotta di Cristoforo Colombo prende gli accenti di un fado “Adiça”, La casa in riva al mare di un fado “Jorginho” e la celeberrima Caruso si trasforma in un fado vero e proprio, da far invidia ai capolavori lusitani. Il concerto del Teatro Strehler, preceduto, il 25 settembre, da una serata a Recanati, al Teatro Persiani - la cui programmazione continua ad essere seguita dal Piccolo Teatro - ripropone questa “avventura” portoghese. “Secondo me – dichiara Poeta – Lucio Dalla, soprattutto negli anni ’70, ha sempre pensato ‘in fado’ ed è l’unico che oggi può ‘permettersi’ di cantarlo, sia per la sua tecnica di improvvisazione di derivazione jazzistica, sia per il suo grande cuore”.